In inglese li chiamano basics, fondamentali. Il fondamentale dell’Università sono gli studenti e la didattica. Il cuore dell’Università, la ragione per cui esiste è l’insegnamento. Anche se l’attenzione posta dall’ANVUR e dal MIUR alla ricerca, per la distribuzione dei fondi e per la valutazione diretta dei docenti, ha sviato la nostra attenzione.
Se prendiamo gli ultimi dieci anni, dall’a.a. 2008/2009 al 2017/2018, il nostro Ateneo ha aumentato del 50% le immatricolazioni. È tanto, è poco? Se consideriamo i 19 Atenei generalisti del nord, è il terzo peggior risultato dopo Trieste e Parma. Ma se prendiamo gli ultimi cinque anni, dall’a.a. 2012/2013, con il 3,8% in meno di immatricolati abbiamo la peggiore performance di tutti gli atenei delle regioni settentrionali (tutti i dati su anagrafe.miur.it).
Hanno contato evidentemente degli elementi strutturali, sui quali bisogna riflettere, ma anche probabilmente degli errori o sottovalutazioni.
Se in primavera sarò eletto, chiederò al Rettore, che sarà ancora in carica, di lavorare assieme e convocare subito un’assemblea di tutti i coordinatori di corso e dei delegati alla didattica dei Dipartimenti per una discussione aperta che dovrà necessariamente partire dai dati relativi a ogni corso, al suo posizionamento nel contesto macroregionale e nazionale, dalle osservazioni e dai suggerimenti di coloro che ci lavorano ogni giorno.
C’è molto da lavorare.