Cos’è che fa di un lavoro un buon lavoro? Dopo aver fatto tanti lavori diversi mentre studiavo e subito dopo, e dopo tanti anni che lavoro all’Università, credo di avere una certa idea di cos’è un buon lavoro. Alcune di queste idee le ho messe nel mio Programma e riguardano concretamente il personale tecnico, amministrativo, bibliotecario e linguistico.
Prima di tutto ci vuole proporzione tra il carico di lavoro e lo stipendio: molto dipende dal contratto nazionale, ma c’è spazio per intervenire sul salario accessorio. Bisogna poi necessariamente trovare forme di progressione di carriera e garantire le stabilizzazioni. Un’altra mia proposta riguarda un Piano di assistenza sanitaria integrativa: una voce che pesa sempre più sui nostri bilanci famigliari.
Poi dobbiamo avere coraggio e provare forme nuove di collaborazione. Per esempio introdurre progetti di Smart-Working, magari rivolti inizialmente a fasce specifiche: penso a neo-padri o neo-madri, o a chi comincia ad avere problemi di assistenza ai genitori.
Dobbiamo aver coraggio e procedere ad una sempre maggiore sburocratizzazione e semplificazione. Lo stimolo deve venire dall’alto, per un’Agenda digitale di Ateneo e un piano di formazione continua.
Senza perdere la fama di affidabilità del nostro Ateneo, costruita negli anni, dobbiamo puntare ad una maggiore elasticità nei tempi organizzativi, nei processi decisionali, nei rapporti con il Ministero.
C’è molto da fare, studiare diversi esempi utili portati avanti in altri Atenei, molte nuove possibilità da seguire e cambiamenti positivi su cui lavorare assieme.
Buon 1° maggio a tutti, e buon lavoro!